L’Alligatore è una serie televisiva italiana del 2020 basata sui romanzi della Saga dell’Alligatore di Massimo Carlotto girata ad inizio 2020 giusto prima dello scoppio della Pandemia, tra gli attori troviamo Matteo Martari volto noto della TV italiana che ultimamente è stato protagonista di alcune serie. La serie TV è ambientata nella “Louisiana veneta” che secondo Massimo Carlotto (autore della Saga) è il triangolo tra i Colli Euganei, Comacchio e Latisana piena di Canali e Fiumi, prendendo dentro la laguna veneta e il delta del Po’ aree di perse “mistiche” e bellissime. Si riconoscono i luoghi iconici di Padova, come l’Orto Botanico e il Castello Carrarese, Sotto il Salone, la piazza delle Erbe, della Frutta e dei Signori, il Caffè Pedrocchi, Prato della Valle, l’ex cinema Quirinetta, ora QBar, in Piazza Insurrezione, lo storico pub “Gasoline” all’Arcella, il Palazzo Santo Stefano, sede storica della Provincia di Padova in Piazza Antenore, La Cittadella in Piazzetta Bardella. Oltre che casali, vigneti e ville dei Colli Euganei, l’aviosuperficie di Bagnoli di Sopra, Montegrotto Terme, località come Lio Piccolo, Porto Viro e Albarella, e per finire il delta del Po.
Queste località, di perse tutte uniche e bellissime fanno si che la serie ricordi molto un mix tra la prima e la seconda stagione di True Detective, la prima ambientata proprio in Luisiana piena di segreti e rituali, la seconda ambientata di una città industriale della California piena di corruzione e segreti. Si sembra proprio un mix, anche se è un po’ più incentrato sulla prima stagione che sulla seconda infatti vediamo poco e nulla del veneto industriale fatto di Industrie e Autostrade. La cosa che però mi ha fatto più rattristire è l’ambientazione del bar galleggiante che non è in veneto ma bensì sul Tevere, alle porte di Roma sul GRA, quando potevano scegliere una ambientazione molto più padovana: luoghi simili ce ne sono pure in Veneto: L’area limitrofa al ponte sul Brenta della la tangenziale Nord e la ferrovia Padova-Mestre o quella del ponte della Tangenziale Est sul Brenta, o anche il ponte della linea ferroviaria Padova-Camposampiero sempre sul Brenta, ed infine il ponte sul brenta vicino allo svincolo di Bassano Ovest della Pedemontana Veneta, mi chiedo perché han dovuto mettere il Tevere.
Per non parlare del fatto che la configurazione dual monitor di Max La Memoria ci ha un buco in mezzo tra i due monitor, ovviamente è palese che è per motivi di ripresa, ma seriamente è orribile da guardare e da usare. Infine, comprendo che il personaggio de l’alligatore adora il Calvados, ma fate bere un po’ di spritz a tutti gli altri, che altrimenti seriamente sembrano delle piante. Nella trama oltre alle vicende raccontate da Carlotto nei suoi libri troviamo interessanti riferimenti a fatti realmente accaduti in veneto, come lo sversamento di rifiuti in autostrade in costruzione ed i riferimenti alle temprereste Venete.
Devo dire che comunque la serie mi è piaciuta e la ho guardata molto appassionatamente cercando di cogliere tutti i dettagli e riferimenti alla città del Santo ed al Veneto in generale, e spero vivamente in una nuova stagione.