Bressanone è una serie televisiva italiana registrata tra il 2021 e il 2022, andata in onda a fine 2024. Si ispira alle conseguenze della cosiddetta “Notte dei Fuochi”, l’11 e il 12 giugno 1961, quando un gruppo di terroristi altoatesini, aderenti al Befreiungsausschuss Südtirol, compì numerosi attentati dinamitardi per chiedere la riannessione del Südtirol al Tirolo austriaco. La serie affronta inoltre i problemi di integrazione che, ancora oggi, caratterizzano l’Alto Adige, offrendo uno spaccato complesso di una regione dalla doppia anima culturale.
Inizialmente, Bressanone sembrava destinata a far parte di una strategia televisiva che alternasse questa serie a L’Alligatore, condividendone persino l’attore protagonista, Matteo Martari, e mantenendo la cadenza biennale tipica delle produzioni italiane. Tuttavia, per motivi ancora poco chiari, la seconda stagione de L’Alligatore non è mai stata realizzata, e Bressanone è rimasta nel cassetto per un periodo più lungo del previsto.
La serie si immerge nelle atmosfere uniche dell’Alto Adige, mescolando la bellezza dei paesaggi alpini con l’ombra della tensione storica e sociale. Tra le location principali spiccano il centro storico di Bressanone, con il suo Duomo e i vicoli medievali, il monastero di Novacella, l’altopiano del Renon e la Val di Funes. Ogni luogo è scelto per evidenziare il contrasto tra l’idillio naturale e i conflitti umani che attraversano la narrazione.
Non mancano riferimenti alla quotidianità e alla cultura locale: la convivenza tra tradizioni italiane e tedesche e le tensioni linguistiche e culturali che segnano profondamente la regione. Un esempio emblematico è il contrasto tra le denigrazioni da parte del popolo di origine italo-austriaca verso i personaggi italiani e le rivalità professionali, come le diagnosi della dottoressa italiana sull’Alzheimer e le dispute investigative dominate dal personale di origine italo-austriaca.
Se da un lato la trama si ispira agli eventi reali legati alla Notte dei Fuochi, dall’altro amplia il racconto toccando temi universali e attuali. L’integrazione, solitamente trattata in relazione agli immigrati e agli italiani, qui si declina in una dinamica interna tra “italiani e italiani”, separati però da lingue e culture diverse. La serie affronta anche questioni ecologiche legate all’ambiente alpino, con una critica al greenwashing, e il fragile equilibrio tra modernità e tradizione.
Un dettaglio interessante è il modo in cui i personaggi si muovono tra passato e presente, intrecciando le ferite della storia con i problemi attuali. In questo, Bressanone ricorda per certi versi il fascino investigativo di True Detective, ma con un’impronta tutta italiana. Nella serie, ispirandosi alla prima stagione di True Detective, dove la Chiesa americana cerca di insabbiare tutto, emerge anche un problema profondamente italiano: il clientelismo. La procura di Bressanone, insieme al prefetto, è composta prevalentemente da persone che si conoscono e che, attraverso una rete di favoritismi, ostacolano la verità, spesso nascondendola perfino ai propri amici.
La rappresentazione dei personaggi, però, non è sempre equilibrata. Gli italiani sono spesso dipinti come “moderni” e dinamici, mentre i sudtirolesi vengono rappresentati come chiusi e ancorati al passato, una semplificazione che rischia di risultare superficiale.
Pur ambientata a Bolzano e Merano, la serie esplora sia luoghi storici che moderni, enfatizzando la dualità tra tradizione e modernità. Tra i siti principali spiccano Viale Venezia, con il suo stile influenzato dall’architettura bizantina e rinascimentale; il moderno Ponticello Museion; la Segheria Gasser, trasformata in un cascinale abbandonato; e Casa Markus, abitazione di Helmut Fischer, alias “il Mostro”. Le Terme di Merano e l’Hotel Europa Splendid di Corso della Libertà aggiungono contrasti visivi alla narrazione. Il Ponte Talvera, che collega il centro storico di Bolzano a Piazzale della Vittoria, diventa uno dei luoghi più ricorrenti della serie, mentre Via Dr. Joseph Streiter, con il vecchio municipio e il fossato medievale, segna l’inizio della trama con il primo omicidio. Non mancano luoghi simbolo come Piazza Walther, il Duomo di Bolzano, il Palazzo del Ghiaccio di Collalbo e il Centro Commerciale Centrum.
Nonostante qualche limite, Bressanone resta una serie affascinante, capace di intrecciare storia, mistero e tensione sociale. Le ambientazioni suggestive e il richiamo a fatti reali rendono la visione coinvolgente, soprattutto per chi desidera scoprire aspetti meno noti della storia italiana. Se ci sarà una seconda stagione, ci si augura che possa approfondire ulteriormente le dinamiche sociali e storiche che rendono l’Alto Adige un contesto così unico e affascinante.
Se ci sarà una seconda stagione, speriamo che riesca a sviluppare ulteriormente il potenziale della serie, magari approfondendo le dinamiche sociali e storiche che rendono l’Alto Adige un contesto così unico e affascinante.